Tony Pancella

Pianista attivo sulla scena musicale jazzistica da oltre tre decenni, molto apprezzato dalla critica musicale internazionale, svolge la sua attività concertistica nei più noti festival, jazz club e teatri in Italia, Stati Uniti, Germania, Austria, Croazia, Slovenia, Serbia, Ungheria, Bulgaria, Belgio, Lussemburgo, Israele, Svizzera, Francia, Grecia, Inghilterra, Canada, Ucraina, Russia, Giappone.

Vincitore assoluto del 1° Premio al Concorso per nuovi talenti del Jazz indetto a Roma dal “Music Inn”, RAI Radiouno e Umbria Jazz nel 1989; 1° Premio quale migliore gruppo italiano emergente alla 7^ Rassegna Concorso organizzata a Forlì nel 1990 (con Pierpaolo Pecoriello); 1° Premio in duo con Bepi D’Amato a Baronissi nel 2004 nella categoria “professionisti”. 

Partecipa inoltre a molti programmi radiofonici e televisivi in Italia e all’estero, ospite di numerose trasmissioni per RAI Radiouno, RAI Tre, Radio24; i concerti in trio a Berlino e Monaco dell'Aprile '99 sono stati registrati e trasmessi dalla DeutschlandRadio, il concerto in duo con Larry Willis a Tel Aviv è stato trasmesso dalla Televisione Nazionale Israeliana, il concerto a Zagabria con Miles Griffith è stato trasmesso dalla Televisione Nazionale Croata, interviste radiofoniche negli Stati Uniti durante una sua tournèe trasmesse da varie emittenti specializzate (Riff Jazz, WorldSpace), ecc.
Ha tenuto workshop e seminari in varie occasioni durante le tournèe estere.

BEPI D'AMATO

TONY PANCELLA

DUO

TPAN TRIO

“ELEKTRIO”
De-Arranging Monk

GREGORY RIVKIN

TONY PANCELLA Duo/Quartet

BEPI D'AMATO - TONY PANCELLA

DUO

Bepi D’Amato (clarinetto) e Tony Pancella (pianoforte) suonano insieme da più di quaranta anni, ma è relativamente recente il progetto del duo clarinetto-pianoforte, denominato “Duke, Monk & vice-versa”, che ha debuttato ufficialmente a Pescara Jazz 2014. I due musicisti si sono proposti di accostare, comparare, coniugare, intersecare le composizioni di due geni del Jazz, Duke Ellington e Thelonious Monk, così diversi eppure così vicini ed egualmente importanti per la storia del Jazz, con un occhio di riguardo per Billy Strayhorn. L’organico del duo è stato scelto per dare il massimo risalto all’interplay ed alla libertà negli arrangiamenti, accuratamente stabiliti eppure spesso estemporaneamente rielaborati, e per poter disporre di varie sonorità, a tratti cameristiche, a tratti belluine, ma sempre radicate nella tradizione più profonda della Musica Afro-Americana di Duke e di Monk.

Dopo il debutto a Pescara Jazz 2014 e numerosi concerti nei Jazz club più prestigiosi in Italia, D’Amato e Pancella hanno suonato presso i Musei Vaticani nel 2015, presso l’Istituto Italiano di Cultura ad Istambul nel 2016, per l’Associazione “La Verdi” di Milano e presso il Conservatorio di Musica di Cesena nel 2017, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba, l’Istituto Italiano di Cultura di Sydney, il Brisbane Jazz Club ed in Israele nel 2018.

Duke, Monk & Viceversa
Composizioni di Duke Ellington, Billy Strayhorn, Thelonious Monk come da CD pubblicato dalla rivista Suonare News.

Note di copertina/presentazione del CD "Duke, Monk & Viceversa" a cura di Stefano Zenni - musicologo
"Duke Ellington e Thelonious Monk. Due universi distinti, fortemente peculiari. Mondi inconfondibili, che si reggono su regole proprie, talmente personali che chi prova a imitarli scivola nella parodia. E se questi due artisti non fossero che due facce di una stessa medaglia?
In fondo il pianismo di Monk discende da quello di Ellington: tocco percussivo, esaltazione della dissonanza, approccio più ritmico che melodico, distribuzione non ortodossa dei registri sulla tastiera. Un’idea di musica che è anzitutto colore, suono e silenzio prima ancora che melodia o armonia. E temi che sono come racconti a sorpresa, che dribblano le soluzioni scontate per aprire nuovi varchi, sentieri a tratti tortuosi ma più freschi e avvincenti.

A sentire il modo in cui Bepi D’Amato e Tony Pancella suonano Ellington e Monk- e a volte citano, fugacemente, l’uno tra le pieghe dell’altro - sembra davvero di trovarsi davanti a due compositori intercambiabili: Come Sunday potrebbe essere uscita dalla penna del compositore di Ask Me Now e I Mean You da chi ha concepito It Don’t Mean a Thing.
Perché quando a interpretare queste pagine ci sono due musicisti dalla cultura vasta e dall’eleganza infallibile ecco che le differenze diventano somiglianze. Ma non per effetto dell’uniformità; al contrario: è come se il clarinettista e il pianista sciogliessero nel linguaggio più ampio del jazz le spigolose singolarità dei due compositori, illuminandone i legami con la tradizione, le ramificazioni in altri stili, la fecondità delle intuizioni verso il futuro. Sotto le loro dita si coglie l’enorme contributo che Ellington e Monk hanno dato al jazz, e si capisce come il jazz ha accolto, trasformato e rielaborato quelle idee, finché non sono diventate patrimonio di tutti: luce e colori del racconto tematico, ricchezza armonica, swing e apertura interpretativa (si veda su tutte l’inconsueta Bright Mississippi per solo clarinetto).
Last but not least, questo disco regala il gusto di ascoltare due grandi musicisti che si divertono, perché la musica da cui partono è ricca di humour, pathos, attaccamento alla vita, piacere. L’interpretazione creativa come godimento dell’intelligenza, o intelligenza del godimento, fate voi. Basta ascoltare e partecipare con Bepi D’Amato e Tony Pancella al genio di Ellington e Monk."
Stefano Zenni

ASCOLTA

People Time
Benny Carter Songbook

Benny Carter (1907 – 2003) è conosciuto principalmente come grande sassofonista e innovatore del linguaggio del suo strumento, il critico Gary Giddins scrive “nessun altro nella storia del Jazz, inclusi Armstrong, Ellington, Parker, fu universalmente ammirato dai suoi colleghi come Benny Carter”. Era anche uno straordinario trombettista, in grado di suonare in orchestra da "Lead Trumpet" al livello dei più grandi della Storia del Jazz. Nelle sue band hanno suonato musicisti quali Miles Davis, George Russell, Dizzy Gillespie, Max Roach, Art Pepper, Dexter Gordon, e la sua produzione discografica si estende per ben nove decadi dal 1920 al 2001. Come arrangiatore ha scritto per Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Sarah Vaughan, Ray Charles, Glenn Miller, Count Basie. Pioniere dei diritti civili, è stato il primo nel 1937 ad avere una band composta da musicisti europei, americani e caraibici. Meno noto come compositore ma estremamente prolifico, nelle tante sue composizioni si ritrovano probabilmente le influenze di tutti i musicisti con i quali ha collaborato, inclusi i più contemporanei: alcuni brani infatti sono entrati nel repertorio odierno di molti jazzisti, principalmente per le caratteristiche di modernità delle soluzioni armoniche per nulla scontate presenti nei suoi brani.
Bepi D’Amato e Tony Pancella dopo “Duke, Monk & vice versa”, progetto e relativo CD che hanno portato sui palcoscenici in Italia e in vari paesi del mondo con questa nuova sfida decidono di affrontare e interpretare il songbook di Benny Carter sia per farne conoscere la bellezza, sia perché gli elementi di interesse musicale contenuti nei brani sono davvero tanti e molto stimolanti. Pancella ha avuto l’occasione di ricevere le partiture originali di gran parte del songbook direttamente dal sassofonista Phil Woods con cui ha collaborato nel 2006 avendo modo di interpretare con lui alcuni dei brani di Benny Carter.
Questo nuovo progetto del duo D’Amato – Pancella sarà presto documentato in CD ed esordisce ufficialmente dal vivo al Pescara Jazz 2019.

FATHERS & SONS 5et

Italo D’Amato (sax baritono), Pietro Pancella (contrabbasso), Roberto Desiderio (batteria)

TPAN TRIO
“ELEKTRIO” De-Arranging Monk

Tony Pancella (electric piano, keyboard, synthesizer), Pietro Pancella (electric bass, sounds effects), Michele Santoleri (percussion, drums, electronics)
Dal songbook di Thelonious Monk alcune composizioni de-arrangiate e esplorate alla ricerca di groove, ritmi, armonie e suoni contemporanei. Il trio si muove in ambito esclusivamente elettrico mettendo in evidenza le qualità “danzanti” della musica del geniale Thelonious Monk.
“Dance was at the heart of Thelonious Monk’s music.”